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“Giornata Disegni Brutti: Incidente di trasloco”
tavola #85: Giornata Disegni Brutti: Incidente di trasloco

storyboard

clicca per espandere ==== vignetta #1
Piro: Quella che segue è una storia vera…
Piro: Non sono state usate controfigure e, sì, ci sono stati dei feriti…
==== vignetta #2
Piro: Falla semplicemente scorrere lungo le scale.
Seraphim: Sicuro?
Piro: Sì.
Seraphim: OK, ce l'hai?
Piro: Sì, l'ho presa.
Seraphim: Sicuro?
Piro: Uh uh.
==== vignetta #3
Seraphim: OK!
Piro: Ack! Cosa stai… aieeeeee!!!
==== vignetta #4
Piro: Uhh… perché l'hai lasciata andare?
Seraphim: Perché hai detto che la tenevi.
Piro: Stai cercando di uccidermi?
Seraphim: Non hai danneggiato la mia cassettiera, vero?

console

<lapo>

“Chiuso per ferie”

martedì 2003-07-15

Ahhh, che fastidio!!
Ma come osate?
Siete un sito o siete preistoria?
Siete scienza o fantascienza?
Siete passato e presente futuro?
Futuro anteriore?

Beh, molto semplice: la nostra presenza è troppo altalenante da qui a un mese circa, quindi piuttosto che produrre uscite incostanti o di qualità inferiore preferiamo interrompere le uscite per quattro settimane tonde tonde (da lunedì 21 luglio a venerdì 15 agosto) in modo anche di poter creare un po' di "anticipo" nella preparazione delle vignette, cosa che ci permetterà in futuro di avere uscite più puntuali e di qualità.

Che stavo dicendo?
Ahhh, il famelico e imperturbabile blocco del rantatore!

Beh, che dire, gli esami sono finiti e mi hanno lasciato decisamente stremato, il campo estivo è alle porte e non abbiamo neanche preparato tutte le attività.

E nel tempo libero dovrei debuggare il package rsync per CygWin, lavorare qua al progetto MTi, vedermi con gli amici (di cui una buona percentuale all'estero!), postare sul newsgroup italiano della crittografia

Alé! Viva lo stress.

Lapo out - see ya soon.

<clem131>

una immagine dal mio campo scuola capi

“Nuvole arancioni e divise azzurre”

giovedì 2003-07-17

Chino sulla tastiera ho la cervicale in estensione massima.
L'angiografia del dolore presenta un nucleo pulsante color porpora cangiante, come incandescente, indossato come un guanto di lattice attorno al midollo spinale. Sottili tentacoli di dolore anch'essi rosso porpora partono dal midollo spinale e si srotolano fino alle mie estremità. E' come se avessi una guaina di dolore quasi impercettibile ma costante attorno al midollo osseo. Cioè, non è che mi fa male una qualche parte del corpo E POI le terminazioni nervose mi fanno sapere che quella parte lì mi fa male. Mi fanno male proprio le terminazioni nervose, proprio loro.

Il mix di alcool e campo scout è micidiale.
Ora giro in un mondo ovattato e tremolante e mi sento molto sereno e felice.

Sono tornato ieri dal campo, con il corpo a pezzi e un esaurimento nervoso sullo zerbino del mio cervello, attaccato cocciutamente al campanello tipo testimone di Geova. Me ne sono liberato con strategia ed astuzia: gli ho fatto capire che gli avrei aperto la porta, e, proprio mente si accingeva ad entrare, l'ho travolto con un fiume d'alcool bevuto in buona compagnia. Le ultime notizie lo danno annaspante dalle parti di piazza Firenze, ormai in fin di vita. Perché proprio ieri sera, tornati dal campo, ci siamo ritrovati a casa di Gilla a sfondarci beatamente con gli altri capi.
Le sensazioni da post campo scout sono piuttosto indescrivibili a chi scout non è mai stato. Hanno dei tratti costanti e ripetuti, ai quali, dopo anni di scoutismo, sei più che preparato, a cui si aggiungono sfumature e fattori ogni volta diversi e determinati dal campo stesso, dagli episodi, le liti, le parole spese, quelle risparmiate, i baci, il tempo atmosferico e le posizioni che la gente assume quando dorme. Di fatto le sensazioni cambiano se sei capo oppure se sei ragazzo. Se sei ragazzo hai il peso delle sensazioni tue personali, e tenuto conto che hai meno di 16 anni la cosa può essere effettivamente pesantina. Se sei capo hai qualche manciata d'anni in più, ma hai le sensazioni tue a cui si aggiungono con fattori peso via via decrescenti le sensazioni dei tuoi partner capi e quelle dei ragazzi.
Il che spesso comporta la situazione scomoda di trovarsi a dipanare sensazioni opposte tra loro e che non sono nemmeno tanto tue. Se non si è abbastanza abili e rapidi accade come con gli acquerelli: mescoli tutti i colori ed ottieni un grigio-marrone amorfo e quasi acromo che non puoi usare per dipingere niente che non sia vuota malinconia.
Invece io sto stendendo i colori sulla carta il più rapidamente possibile, a volte goffamente rovescio i pennelli e a volte nella frenesia delle velature lascio cadere maldestramente una goccia di rosso su un prato verde...
ieri mi sono misurato la febbre, dopo aver scritto quanto sopra: altro che poetica ed evocativa guaina rosso porpora attorno alle ossa; si chiama banalmente febbre, e tanti cari saluti alle immagini evocative. Ieri mattina son dovuto andare all'ospedale, poi sono passato a salutare i grandi del clan che partono per il loro campo e mentre stavo lì sotto la cappa di Stazione Centrale mi sentivo svenire così sono andato via subito mezzo in me e mezzo fuori di me dalla febbre. Cavoli, avrei voluto salutare per bene tutti, e qualcuno in particolare, ma non ce la facevo proprio, scusatemi.
Si diceva, le pennellate di colore.
Serve un pennello molto sottile per definire ogni singolo ragazzo e ragazza nei dettagli. Con alcuni ho litigato pesante. Gli altri mi ricordano solo cose belle. La coscienza che voler bene non nasce solo da dentro è lì alla porta accanto al cadavere del testimone di Geova. Recito la preghiera del capo con tutte le mie forze, tra me e me, ogni sera. Quanto è facile voler bene al ragazzo che ti dona soddisfazioni, al ragazzo di cui vedi e tocchi con mano l'impegno in ogni momento, in ogni attività. Quanto è facile detestare cordialmente, bollare i ragazzi scrausi che non combinano una mazza come ragazzi scrausi che non combinano una mazza. Li dipingo in toni forti, a china nera, poco diluita, pennellate cinesi, indelebili, e ne parlo con chi mi offre ascolto magari senza volerlo e non sa che favore mi fa, con la Luda, con la Chiara, esterno le pennellate indelebili per liberarmene, per sfogarmi e dimenticarmi delle delusioni che quei ragazzi mi hanno dato e per voler loro bene come agli altri.
Di giorno il verde del campo contagia tutti quanti, siamo tutti un po' verdi, si sudano gocce verde smeraldo quando si gioca si corre e si lavora, si beve acqua e menta verde tenue per rinfrescarsi, si assapora un pasto verde oliva sotto alle tende sopraelevate, seduti ai tavoli che i ragazzi hanno costruito sotto frasche di un verde irriproducibile. Frasche di pino verde per segnalare i tiranti all'altezza del viso.
L'azzurro del cielo si mescola all'azzurro delle divise all'alzabandiera, col sole che sorge dietro al pennone più alto, dalle montagne, alle 7 del mattino. Viola per gli occhi di chi non ha dormito per passare di tenda in tenda, rosso chiaro per gli occhi dei capi che hanno vegliato e fatto un po' di baldoria tra loro per resistere allo stress. Di primo mattino è tutto più colorato, perché la notte ti fa dimenticare tutte le sfumature che non siano di grigio.
Quanti colori usare per tutto il resto? Per lo sguardo di due ragazzi innamorati non ce ne sono abbastanza, ma so che devo sceglierli tra i colori acerbi. Gli scazzi tra le squadriglie hanno un bel colore giallo acceso, si vedono da miglia e miglia, "oh oh! mi è semblato di vedele uno scazzo!" (Intanto Kid Koala spinge nel sub woofer con Third World Lover, me l'ha consigliata Lazyboy (Golosino), scaricatevela e se vi piace comprate l'album, che merita.) E parliamo anche delle chiacchierate coi ragazzi, all'ombra mentre il campo lavora, mentre si lavano le pentole, mentre si pulisce il campo, mentre si fa legna per il bivacco serale, mentre tre capi all'ombra della tenda di staff ripassano l'attività del pomeriggio. Ciascuna ha il suo colore, e quella con Fabio ha il colore più bello che sia mai esistito. Perché nessuno di loro prima d'ora mi aveva parlato così? Incuto timore?
Che colore ho io?
Quali colori, per meglio dire?
Non so, provo un autoritratto.
Sempre stato una sega in ritratto.
C'è un che di rosso cupo mescolato al nero dell'acquerello per togliergli luminosità, viene dal mio profondo, dai momenti in cui odio tutto e tutti e sono preoccupato per qualcosa di grosso, quando il peso della responsabilità passa una velatura terra di siena bruciata sul mio sorriso. Giallo ocra per i pensieri spesi per tutti i ragazzi e gli altri capi prima di andare a dormire. Per tutti, li ho spesi. Capi, cambusieri, ragazzi. Teoricamente io come capo unità sono responsabile della crescita di ciascuno di loro, finché sono al campo. (Creed, My Sacrifice, spinge nello stereo. Penso a Paolino, è un casino che non la sento, chissà che mi combina). Interessante e pesante, e soprattutto a volte mi assale una pennellata violetto mista blu cobalto, metallica ed asettica, di stanchezza, una armatura contro i troppi assalti al mio sistema nervoso. Non lascia passare alcun colore, perciò me ne servo con parsimonia. Non voglio che i colori più belli vengano arrestati assieme a quelli più saturi e pesanti.
C'è poi un relax mentale parallelo a tutto quest stress. Le sensazioni contrastanti di cui si parlava prima. Sono tornato più stanco ma anche più riposato di prima, non me lo spiego.
C'è il terra di siena misto a giallo ocra e blu di prussia. Il colore del ramo d'abete fresco appena tagliato. Ci sto facendo dei fiori, tanti fiori, innumerevoli fiori per tutte le ragazze del campo, e il primo è per la Gilla, e il più bello è per la Luda, ma due sono per mia sorella e due per la Chiara, e un orecchino per me fatto di scaglie di legno di nocciolo.
(Skid Row, I remember you. Le lacrime che avevo in conserva le ho già spese al campo, se no le spenderei per questa canzone).
Nerofumo per i fuochi di bivacco e le cucine.
Arancione velato di rosso porpora, il colore della scoperta dei miei collaboratori capi, Alex e Carlo, che finalmente al campo hanno trovato la loro strada e si sono trovati a loro agio nel loro ruolo. Come previsto, hanno assunto un ruolo più importante al campo. Un abbraccio ad entrambi, anche se siete a Zagabria a fare servizio, instancabili e generosi come sempre, in un campo profughi, con il resto del Clan. Grazie.
Cuoricini rosso acceso per la Bea, perché li spande ovunque e la sua innocenza è un toccasana per gli animi stanchi. Grazie.
L'ultima sera di campo la Gilla mi ha detto che sono scoutisticamente crasto, la stessa cosa che avrei voluto dire a lei... potrei metterci un paio di botte di matita colorata, restano i segni, da l'idea del vigore e della vitalità.
Per Eliana devo mescolare quella sostanza che ho comprato, che conferisce al colore la consistenza di una corteccia d'albero, solida e matura, saggia come un nodoso ulivo secolare.
Carlo ha un colore divertente, non so che colore sia ma è divertente, ed è colmo di lavoro insieme e di buone cose fatte. Un buon novizio, Carlo. Grazie.
Le cambusiere sono color spensierato e sereno, e grazie in particolare ad una di loro per l'ascolto che senza accorgersi mi ha dato.
La Luda deve prendere dai miei colori, perché la sintonia è tutto e noi siamo tutto. La Luda deve anche avere tanto e darmi tanto. Ed io devo passare a riprendere alcuni godet di Winsor and Newton al negozio di belle arti. Credo che userò solo un pennello più sottile, per te. E un rant non è abbastanza per te e per me, per la nostra staff di quest'anno.
E poi?
Rosso cangiante, come il mio midollo spinale, per le persone che presenti o assenti al campo mi hanno lasciato sotto a Cassiopea a cercare stelle cadenti, da solo, comodamente appoggiato a me stesso come sempre. Mia madre che mi mette in imbarazzo il giorno dopo il campo: "Ma non c'è nessuna ragazza che ti piace?!".
Come si fa a risponderle?
"Pure troppe, mamma. Pure troppe."
Sarà una posa? La mia autostima? A me le ragazze piacciono da morire. Tutte. E' un problema?
Ho finito l'acqua nel mio bicchiere, per diluire i colori, e lo stereo pompa i Meganoidi, Zero, e devo finire le valige per andare a studiare in montagna.
Quanto è scritto qui è stato maturato mentre stavo sdraiato sul terrazzo della Gilla, la sera del ritorno dal campo, facendo baldoria con gli altri capi, ed osservando il bel cielo arancione che ricopre Milano.
Se ho dimenticato qualcuno è perché non ne avevo le dita per scriverne qui, ma ci siete tutti.
A tutti i lettori di Megatokyo.it una buona estate, torno per il 20 agosto e per allora le vignette dovrebbero riprendere ad uscire con la solita cadenza giornaliera, ed i miei rant dovrebbero tornare ad essere quelli demenziali che conoscete. Scusate se vi ho tediato con questo rant molto personale, pochi possono capire, ma spero che per voi, scout o non scout, i colori del mio campo siano vivi e presenti perché si tratta di un'opera unica ed irripetibile a cui hanno collaborato quasi 50 artisti differenti e mi sembrava troppo egoistico tenermela per me.
A tutti, buone vacanze.
clem