• English
  • Deutsch
  • Italiano
  • Français
  • Nederlands
  • Suomi
  • Polski
  • Norsk
  • Interlingua
  • Srpski
  • Español
  • Português (Brasil)
“recipienti vuoti”
tavola #261: recipienti vuoti

storyboard

clicca per espandere ==== vignetta #1
Sugawara: <Ah, sei sveglia.>
==== vignetta #2
Sugawara: <Cominciavo a preoccuparmi. Si sta facendo tardi, e non sono riuscita a contattare i tuoi genitori per tutto il pomeriggio.>
==== vignetta #3
Sugawara: <La tua amica ti è rimasta a fianco tutto il giorno. Si è preoccupata molto per te.>
==== vignetta #4
Sugawara: <Ho bisogno che tu mi dia il numero di cellulare dei tuoi, Tohya-san. Tutti questi svenimenti mi hanno preoccupata.>
Sugawara: <Sono passati solo due anni da quando sei stata in ospedale…>
==== vignetta #5
Miho: <Come…>
Miho: <Sono finita qui?>
Miho: <Mi ci hai portata tu, Ping?>
==== vignetta #6
Miho: <Ti avevo detto di andartene. Ti avevo detto di non seguirmi…>
Miho: <Non mi serve la tua compassione programmata, non… mi servi.>
==== vignetta #7
Miho: <Volevo usarti, ma non hai niente che mi serva. Niente. Sei un recipiente vuoto…>
Miho: <Vuoto, inutilizzato…>
==== vignetta #8
Miho: <Non posso prendere nulla da te. Non mi servi… Per me stessa…>
Ping: <Hyweeeh… Tohya-san?>
==== vignetta #9
Ping: <Tohya-san, stai piangendo? Ho fatto qualcosa di sbagliato? Mi spiace! Ti prego, non piangere!>
Miho: Baka… <Non guardarmi…>

console

<lazyboy>

“Camerasutra!”

giovedì 2004-04-29

Gioite, genti di tutto il mondo: è nata Camerasutra, rivista (anzi, non è una cazzo di rivista, come leggerete nell'editoriale...) di riflessione cinematografica ad opera di studenti universitari appassionati e vogliosi di esprimersi.
Al momento è prevista una distribuzione delle copie cartacee all'interno delle università Cattolica e Statale di Milano, per il futuro chissà. Ma se nel frattempo foste interessati a darci un'occhiata, potete trovare la versione .pdf sul sito di Camerasutra.
Camerasutra conta fra le sue fila l'inflessibile Serena Corvaglia e il semprenero Stefano Lombardini -ossia i due direttori- il combattente Davide Fracasso, Fabio Colombo aka Funky Combo, Giuseppe Zucco (altresì noto come "il Coppola della Locride), la finta rumena Ileana Ongar, Andrea Castelli (che, sinceramente, non ho ancora capito chi sia...), l'ineffabile Mauro Resmini e Marco Agustoni, alias il sottoscritto.
Forse, il mio articolo è il più miserello, e tanto per cambiare finisco per parlare di Chuck Palahniuk: i vecchi lettori di Culture Move sapranno che è un mio chiodo fisso...
Invece di parlarvi direttamente di Camerasutra, lascerò parlare l'editoriale:

Questa non è una cazzo di rivista.
Questa è una lettera d’amore.
Una lettera d’amore e si muove,
si perpetua nel tempo
attraverso le sue quattro perforazioni laterali
e si proietta,
lanterna magica in un buio postmoderno.

Inizia il film, ma si aprono pagine, e sono pagine di cinema.
Cinéphiles di inizio millennio, riuniti a gran voce per cantare insieme con un linguaggio nuovo le emozioni che nascono dentro, dentro una sala avvolta dal buio, mentre volti assorti riflettono la luce di quello che i loro occhi vedono, e il loro cuore palpita al ritmo della musica che respirano.
Siamo studenti, giovani e nomadi, e amiamo il cinema, così familiare, così sconosciuto.
Questo dovrebbe bastare.
Ma non basta a noi.
Chi ama lo deve sussurrare, dire e poi gridare, e ancora più forte, sempre più forte, e poi scrivere, perchè chi non ha sentito legga.
Così nasce CameraSutra, Camera chiara e Kamasutra, da un gioco di parole di Bernardo Bertolucci che in una vecchia intervista all’Unità del 28 settembre 1982 citò il Roland Barthes di “Le plaisir du texte”, per sintetizzare il rapporto erotico, quasi fisico, tra scrittore e lettore, tra regista e spettatore. Noi, a band à part, siamo qui per riflettere e far riflettere.
(...continua su Camerasutra)


Ah, quasi dimenticavo: ho preso 29-30 nella prima parte dell'esame di Storia e Critica del Cinema... occorre brindare!

<clem131>

“WackomWackomWackom!”

giovedì 2004-04-15

Parafrasando uno dei miei personaggi preferiti del Muppet show, l'orso cabarettista Fozzie, direi WackomWackomWackom! Spiegazione. WackaWackaWacka era l'esclamazione tipica di Fozzie, mentre Wacom è una marca di tavolette grafiche, anzi, l'unica marca di tavolette grafiche decenti esistente al mondo. Messe insieme, le due cose producono un WackomWackomWackom di gioia ed esaltazione. Chi non ha capito è coglione. Fine spiegazione. Ho trovato, tramite un conoscente traduttore di Megatokyo in italiano (nello specifico Briareos), una fantastica A4 Wacom deprezzatissima superfiga in ottime condizioni. In pratica è un coso su cui muovi una penna ed il mouse si muove accordingly sullo schermo. Questo proprio semplificando a mille. Senza semplificare a mille, posso solo rimandarvi all'immagne associata a questo rant, la cui originale si trova sul mio account su deviantart, su cui trovate anche i quadri esposti al covodeglisbronzi nella tavola odierna.
Dovrei aver già parlato di deviantart ma non finirò mai di ripetermi, andate a farci un giro! Vale la pena! Bene, visto che tutti mi rimproverano l'eccessiva lunghezza dei miei rant ne ho fatto uno a misura Lazyboy, contenti :P?
Ah, passate a vedere la sezione del CDS denominata Il Covo in Realtà... ci son su un po' di foto interessanti! ^_^
Pie Pie!