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“Tokyo Game Show”
tavola #18: Tokyo Game Show

storyboard

clicca per espandere ==== vignetta #1
Tsubasa: Mi spiace che abbiate avuto così tanti problemi da quando siete qui. il Giappone non è un paese pericoloso, eppure ti sei già fatto male!
==== vignetta #2
Tsubasa: Il mio appartamento è molto piccolo e piuttosto in disordine, ma siete i benvenuti. spero solo non sia troppo scomodo.
==== vignetta #3
Tsubasa: È splendido che tu sia finalmente venuto in Giappone, Piro-san! Dobbiamo festeggiare!
==== vignetta #4
Tsubasa: piro-san?
Tsubasa: largo-san?
Tsubasa: uh oh...

console

<lapo>

“il giorno in cui scoprii cosa significa Kyocera”

martedì 2003-04-08

Ahhh, che piacere camminare sul filo della lama... e che lama! Altro che 'rasoio', tzè... sarà sicuramente zirconia!
Che stavo dicendo?
Ah, sì... ovvero: deliravo.
Cose che capitano quando si finisce l'aggiornamento al motore lettering alle una di notte e si passa la seguente mezz'ora a capire che font è il font presente nella vignetta che deve andare "in onda" il giorno dopo... e solo dopo mezz'ora si nota che il giorno dopo è il giorno presente e che il font era un banalissimo "Arial Narrow"...

Ah, sì, dimenticavo: il frutto di cotanto lavoro (lo script di lettering) è ora coperto da licenza GPL, potete scaricarlo: MegaLettering 0.6 e verificarne la firma digitale con PGP/GPG.

Boh.. altro che "blocco dello scrittore di rant", qua più che altro se non vado a letto domani sono uno ZOMBIE!!! (sono le 3:21.. bell'orario peraltro!)

Buona notte a tutti...
ラポ

<jastar>

“Tristi addii”

martedì 2003-04-15

Ci sono dei momenti tristi nella vita di una persona, in cui ci si rende conto di aver perso un amico, fidato, una parte di sé. In quei momenti le parole e il conforto dei familiari non sono sufficienti a colmare la lacune di una mancanza improvvisa, non preventivata: quante battaglie combattute insieme, quanti ricordi che con il suo aiuto rimarrano per sempre nella mia memoria.

Oggi è un giorno triste per me, perché si è concretizzato un evento che avrei voluto non accadesse mai: è finto il toner della stampante laser....
Stamane la mia fidata Epson mi ha segnalato, tramite un grazioso display, che quel “maledetto” aveva tirato le cuoia. La mia prima reazione è stata composta e professionale: da bravo informatico ho tirato fuori il defunto e ho provvedo a rialloggiarlo nell'apposito sito. Nulla. Ho provato a riazerare il sensore via software... Nulla.
Allora sono passato al trascendentale: ho pregato, tramite qualche segreta “parolina magica”, che la benedizione di zio Bill e di cugino Linus rianimasse il piccolo.... foglio bianco.

Deciso a tornare operativo nella prima mattinata, mi sono recato presso un negozio di una importante catena informatica nella speranza di trovare un degno sostituto.
Vengo subito accolto da un elegante tecnico in giacca e cravatta che mi illustra le fantastiche qualità di un portatile da +infinito euri e, senza che io abbia modo di interromperlo, mi ricorda che “se il prezzo dovesse costituire un problema”, avrei potuto pagare anche tramite comodissime rate.
Deludo le sue manie di megalomania venditoria con la mia futile richiesta di informazioni e mi ritrovo un braccio proteso verso una corsia poco distante, accompagnato da un professionalissimo: “là”.

Mi avvincino riconoscendo il logo e la sigla della mia stampante, riconosco anche la scritta TONER e il simbolo dell'euro. Sono le cifre che stanno a sinistra della virgola che generano nella mia testa una domanda: “Da quando lo stupro e lo strozzinaggio sono diventati legali?”.
Chiedo, scherzosamente, all'ignoto professionista incravattato se anche questo posso pagarlo a rate e mi avvicino alla cassa.

Ormai è sera e una luce verde troneggia sulla mia Epson.
Sarebbe tutto perfetto se non fosse per un piccolo particolare, una insignificante barretta verde (prossima alla fine) che troneggia sul display di stato sopra la scritta “unità fotosensibile”........